Francesco Maria Grimaldi (Bologna, 2 aprile 1618 – Bologna, 28 dicembre 1663) è stato un gesuita, fisico e astronomo italiano, la cui fama è legata alla scoperta della diffrazione della luce a cui diede il nome.
Francesco Maria Grimaldi
Biografia
Medaglione di Grimaldi nella Tribuna di Galileo, Firenze
Figlio di Paride Grimaldi, mercante di seta appartenente al ramo emiliano della casata ligure, e da Anna Cattani, di nobile famiglia bolognese. Entrò nella Compagnia di Gesù a Bologna nel 1632, all'età di 14 anni, nel noviziato di S. Ignazio (dove oggi si trova l'Accademia di Belle Arti e la Pinacoteca Nazionale di Bologna). Qui trascorse i primi due anni di noviziato, mentre l'ultimo fu trascorso a Novellara (dove studiò retorica). Nel 1635 si trasferì a Parma nel collegio di S. Rocco dove iniziò il primo dei tre anni del corso di filosofia seguendo le lezioni di logica. Nel 1636 si spostò a Ferrara dove iniziò a seguire le lezioni di fisica. Nel 1637 tornò a Bologna nel Collegio di S. Ignazio dove frequentò l'ultimo anno del corso di filosofia seguendo le lezioni di metafisica. Nel 1638 venne assegnato all'Ex Collegio di S. Lucia a Bologna (la cui Chiesa è ora Aula Magna dell'Università di Bologna) dove risiedette per il resto della sua vita. Qui svolse il ruolo di lettore di discipline umanistiche, poi quello di insegnante di filosofia e di matematica.
Il 1º marzo 1651 pronunciò i quattro voti diventando così gesuita.
In campo astronomico, fu assistente di Giovanni Riccioli in studi teorici e sperimentali, osservando le macchie solari e realizzando una particolareggiata descrizione delle macchie lunari, in seguito alla quale compilò una carta della Luna la cui nomenclatura è in uso ancora oggi. Molte delle sue osservazioni sono riportate nel Nuovo Almagesto dello stesso Riccioli.
Importanti i suoi studi sulla diffrazione della luce per l'ipotesi della teoria ondulatoria della luce, espressa per la prima volta nel trattato De lumine pubblicato postumo a Bologna nel 1665 [1] che ha ispirato fra l'altro le opere di Domenico Guglielmini e lo stesso Isaac Newton.
Prendono il nome da lui il cratere lunare Grimaldi [2] e l'asteroide 129743 Grimaldi [3].
Francesco Maria Grimaldi, Physico-mathesis de lumine, coloribus, et iride, aliisque adnexis libri duo, in quorum primo afferuntur noua experimenta, & rationes ab ijs deductae pro substantialitate luminis. In secundo autem dissoluuntur argumenta in primo adducta, & probabiliter sustineri posse docetur sententia peripatetica de accidentalitate luminis, Auctore P. Francisco Maria Grimaldo Societatis Iesu. Opus posthumum, Bononiae: ex typographia haeredis Victorij Benatij: impensis Hieronymi Berniae, bibliopolae Bononiensis, 1665
Carlos Sommervogel, Bibliothèque de la Compagnie de Jésus, III, Bruxelles-Paris 1892, coll. 1833 s.;
J. Schreiber, Die Mondnomenclatur Ricciolis und die Grimaldische Mondkarte, in Stimmen aus Maria-Laach, LIV (1898), pp. 252-272;
Guglielmo Bilancioni, Il suono muscolare scoperto da F. M. Grimaldi, in Il Valsava, V (1932), pp. 17-32;
Jiří Marek, Newton's report (New theory about light and colours) and its relation to results of his predecessors, in Physis, XI (1969), pp. 390-407;
Jiří Marek, The diffraction of light and the ideas of Kepler, ibid., XII (1970), pp. 237-248;
J. Van De Vyver, Lunar maps of the XVIIth century, in Vatican Observatory Publications, I (1971), 2, pp. 69-83;
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Giusy Petruzzelli, La luce e i colori. Il caso Grimaldi tra scienza e fede, Bari 2012.
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