La cometa Lulin, formalmente designata C/2007 N3 (Lulin), è una cometa non periodica scoperta l'11 luglio 2007 da Ye Quanzhi, studente dell'Università Sun Yat-sen di Canton (Cina) su un'immagine acquisita da Lin Qisheng, dell'Istituto di Astronomia dell'Università Centrale Nazionale di Taiwan, nel corso del Lulin Sky Survey.[1]
Cometa
C/2007 N3 (Lulin)
La cometa Lulin fotografata da Joseph Brimacombe. A destra della cometa è visibile la lunga coda ionica, verde-azzurra; a sinistra è invece presente l'anti-coda di polveri.
La cometa appare di un lucente colore verde e per questo motivo è stata chiamata anche la "cometa verde".[6][7]
La cometa è divenuta visibile ad occhio nudo il 7 febbraio 2009,[8] mentre transitava nella costellazione della Bilancia. Due giorni prima era passata in vicinanza di Zubenelgenubi.[9] Il 15 e 16 febbraio è transitata nelle vicinanze di Spica, il 19 febbraio di γ Virginis ed il 6 marzo vicino all'ammasso stellare M44.[10]
Il picco di luminosità è stato raggiunto nella notte del 24 febbraio 2009, (in corrispondenza del massimo avvicinamento al nostro pianeta[11]) con una luminosità corrispondente ad una magnitudine di +4,8.[4][5] Inoltre, è apparsa molto vicina a Saturno la notte del 23 febbraio ed a Regolo, nella costellazione del Leone, il 27.[4][12]
Il 14 marzo è transitata nelle vicinanze della nebulosa Eschimese (NGC 2392) ed il 17 marzo nei pressi di δ Geminorum.[13][14] Il 12 maggio 2009 è apparsa in prossimità della Cometa Cardinal.[15]
Scoperta
Le prime immagini della cometa sono state raccolte l'11 luglio 2007 dall'astronomo Lin Qisheng con un telescopio da 16 pollici all'osservatorio Lulin, a Taiwan. La cometa appariva come un oggetto della 18,9ª magnitudine[4] e non presentava coda o chioma.
L'oggetto fu identificato da Ye Quanzhi, uno studente diciannovenne dell'Università Sun Yat-sen di Canton.[1][9] Inizialmente si credette che ci si trovasse di fronte ad un asteroide finché non fu rilevata una tenue chioma nelle immagini raccolte la settimana seguente alla scoperta.[16]
La scoperta avvenne nell'ambito del Lulin Sky Survey, un progetto di ricerca volto all'individuazione di piccoli oggetti del Sistema solare, principalmente asteroidi near-Earth (NEA). La cometa è stata nominata dall'osservatorio di scoperta.[17]
Orbita
L'astronomo Brian Marsden ha calcolato l'orbita percorsa dalla cometa, basandosi su 76 osservazioni; dal suo lavoro emerge che la cometa ha raggiunto il perielio il 10 gennaio 2009, transitando a 182 milioni di chilometri (1,24 UA) dal Sole.[16]
L'orbita percorsa dalla cometa Lulin è iperbolica, ma molto prossima ad essere parabolica (presenta infatti un'eccentricità che si discosta dall'unità solo alla quarta cifra decimale[2]). L'orbita percorsa dalla cometa, inoltre, è retrograda e caratterizzata da una bassa inclinazione, 1,6° rispetto al piano dell'eclittica.[17]
L'orbita percorsa suggerisce che la cometa non esegua periodici transiti nel Sistema solare interno, anzi questo potrebbe essere il suo primo avvicinamento al Sole.[7][11] Il massimo avvicinamento alla Terra è stato raggiunto il 24 febbraio 2009, quando la cometa è transitata a circa 60 milioni di km (0,41UA) dal nostro pianeta.[10]
Aspetto
Rappresentazione schematica della coda di polveri e della coda di gas della cometa Lulin.
La chioma, piena e molto luminosa,[18] è di un lucente colore verde, dovuto all'emissione dal nucleo di gas ionizzati di carbonio biatomico e cianogeno, che emettono luce nelle lunghezze d'onda corrispondenti al verde.[7][9]
La cometa ha presentato nettamente un'anti-coda di polveri, rosata, ed una coda di plasma strutturata, verde-azzurra.[18][19][20] L'anti-coda di polveri è stata visibile fino al 26 febbraio 2009.[5] Poiché l'orbita cometaria è quasi sul piano dell'eclittica, la coda di polveri, che si mantiene generalmente sull'orbita della cometa, vista dalla Terra è comparsa per qualche giorno sia a destra, sia a sinistra del nucleo. La presenza dell'anti-coda è derivata quindi da considerazioni prospettiche.[21] Inoltre, poiché la cometa percorre la sua orbita con moto retrogrado, dal passaggio al perielio la coda di polveri che la segue è quindi apparsa rivolta verso il Sole, mentre la coda di gas, che si orienta secondo il vento solare, è apparsa rivolta nella direzione opposta.[22]
Disconnessione della coda
Il 4 febbraio 2009 un gruppo di astronomi italiani[23] hanno osservato il distacco della coda di plasma.[6][24] Il leader del gruppo ha detto:
«Abbiamo fotografato la cometa utilizzando un telescopio a controllo remoto nel New Messico, e le nostre immagini mostrano chiaramente una disconnessione. Durante le osservazioni, parte della coda di plasma è stata strappata via»
Ernesto Guido e colleghi ritengono che l'evento sia stato provocato da disturbi magnetici trasportati dal vento solare. Piccole tempeste magnetiche nelle code delle comete erano state già osservate in precedenza; una delle più famose è quella che ha interessato la Cometa Encke nel 2007, quando la sonda STEREO ha osservato un'espulsione di massa coronale colpire la cometa, che perse la sua coda, come è parzialmente accaduto per la cometa Lulin il 4 febbraio.[19]
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Bibliografia
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