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L'abate Pierre Gassend, detto Gassendi ([ɡasˈsɛndi][1]; Champtercier, 22 gennaio 1592 – Parigi, 24 ottobre 1655), è stato un presbitero, filosofo, teologo, matematico, astronomo e astrologo francese.

Pierre Gassend
Pierre Gassend

In suo onore è stato intitolato l'asteroide 7179 Gassendi e il cratere lunare Gassendi.


Biografia


Studiò ad Aix-en-Provence e ad Avignone. Proclamato dottore in teologia nel 1614, ordinato sacerdote nel 1616, fu nominato professore di retorica nel 1617 presso l'Università di Aix-en-Provence. Prevosto della cattedrale di Digne dal 1626, si trasferì successivamente a Parigi, dove insegnò matematica e filosofia dal 1645 e per alcuni anni astronomia al Collège de France. Si spense in questa città nel 1655.


Settori di studio


Il ruolo di Gassendi nel panorama della scienza e della filosofia del Seicento è molto importante per almeno quattro motivi:

  1. per aver combattuto l'autorità di Aristotele, dominatore incontrastato dei conservatori ambienti accademici, indifferenti alla nascente scienza moderna;
  2. per essere stato tra coloro che hanno rivalutato l'esperimento come processo di conferma della teoria scientifica;
  3. per aver rappresentato uno dei più autorevoli pensatori alternativi a Cartesio e alla sua metafisica;
  4. per aver intuito come l'atomismo fosse compatibile con la realtà scientifica che si andava delineando.[2]

Scienze


Frontespizio del Calendario romano
Frontespizio del Calendario romano

Gassendi fu un astronomo contemporaneo di Galileo, con il quale ebbe una corrispondenza epistolare. Studiò tra le altre cose il movimento delle comete, la topografia, le eclissi lunari e l'evoluzione delle macchie solari. Nel 1621, fu il primo a fornire una descrizione scientifica del fenomeno luminoso dell'atmosfera che egli denominò «aurora boreale», partendo dall'osservazione, il 12 settembre, ad Aix-en-Provence, di un'eccezionale aurora polare. Il 7 novembre 1631, osservò il passaggio del pianeta Mercurio davanti al Sole.

Studiò anche la propagazione dei suoni e le leggi del movimento e dell'inerzia.


Filosofia


Alla ricerca di una conciliazione tra filosofia e scienza Gassendi assume uno scetticismo metodico che mette in dubbio e combatte tutte le auctoritates (come Aristotele). Esse erano infatti ancora dominanti nel panorama culturale francese dell'Ancien Régime, impermeabile alle grandi novità provenienti dalla Gran Bretagna dall'Olanda. Si scagliò quindi contro l'aristotelismo ed in generale contro il pensiero metafisico, che pretendeva di possedere un sapere necessario ed indubitabile sulla natura delle cose prescindendo dalla realtà di esse o quantomeno dal loro studio. L'opposizione all'astrattezza logica e dialettica rispetto al conoscere gli enti del mondo reale porta Gassendi a ritenere ineludibile l'esperienza sensibile per qualsiasi formulazione teorica. Gassendi rivaluta per contrasto l'epicureismo, attaccato dalla Chiesa, che egli concilia con il proprio cristianesimo.

La formazione culturale di Gassendi è un insieme complesso, che ha nei moralisti come Pierre Charron e in anti-aristotelici come Juan Luis Vives e Pietro Ramo i suoi referenti principali. Ma ad essi si accompagna lo scetticismo razionalistico di Pirrone di Elide, antico oppositore della metafisica in favore dell'esperienza diretta degli enti e dei fenomeni. Sia Vives sia Ramo erano stati isolati e strenui combattenti contro l'aristotelismo, mentre Charron vedeva nello scetticismo l'atteggiamento più corretto nei confronti della conoscenza. Per Gassendi l'aristotelismo è «ozioso ed inutile» poiché «sostituisce le cose con le parole», in questo senso egli riprende posizioni che erano state di Francesco Bacone e assume numerosi elementi del suo "metodo" di produrre scienza.

Del britannico il francese Gassendi si considera il continuatore, giudicandolo «eroico, per aver osato porre una nuova via al sapere in nome di una nuova filosofia.» Nella prolusione alle Exercitationes paradoxicae adversus Aristoteleos dice sarcasticamente che sulla metafisica aristotelica «è difficile non fare satira». Continuare a studiare Aristotele significa per lui «condannarsi al carcere del sapere», per quanto eserciti di discepoli incauti ereditino da maestri ignoranti altra ignoranza di cui vantarsi.

Dal punto di vista teorico è nel Syntagma che l'atomismo epicureo fonda un sensismo empiristico che anticipa John Locke di alcuni decenni e avanza una nuova teoria della conoscenza. Per Gassendi l'idea “anticipa” una conoscenza che è nata con le sensazioni elaborate nella nostra mente con un procedere astrattivo-combinatorio. L'“immagine” mentale che si forma dall'esperienza è il fondamento di qualsiasi conoscenza della realtà fenomenica, quale “materia prima”, su cui l'intelletto opera le sue astrazioni e le sue combinazioni concettuali. La deduzione sillogistica per Gassendi è falsa ed illusoria, fabbrica formalistica di camuffamenti cognitivi strumentali. La deduzione è nient'altro che ciò che è già implicato in premesse ad hoc, perciò mistificazione rivestita di logica.

Più tardi Gassendi attenua il suo scetticismo ed il suo empirismo, la realtà dei fenomeni reali viene contemperata con dei “segni” dei fenomeni stessi che rendono possibili induzioni foriere di verità. È infatti induttivamente che Gassendi può concludere sulla realtà del vuoto e sulla possibilità che corpuscoli infinitesimi, gli atomi, possano essere alla base della realtà tutta. L'esistenza degli atomi e del vuoto sarebbe impossibile ad acquisirsi con strumenti astratti di tipo sillogistico.

La conciliazione dell'atomismo con la fede cristiana è lo scopo principale che Gassendi si pone, ma per ottenere ciò esso va “aggiustato” alla luce della fede stessa. Il materialismo atomistico perde così le sue caratteristiche, dovendo ammettere l'esistenza anche di entità immateriali e spirituali. La struttura cosmica resta atomistica, ma essa non è più originaria bensì derivata, voluta e creata da Dio. Nella natura il tutto muove e cambia continuamente, e la materia è attiva ed operante, actuosa, ma non priva di rapporto con ciò che è non-materia, lo spirito. Il peso o gravità è una facoltà naturale ed intrinseca alla materia, per cui l'atomo muove da se stesso poiché "tende" al movimento.

Le “cose” composte, visibili e tangibili si formano dagli atomi e lo stato di quiete è inerzia all'aggregazione stessa. Il livello atomico, quello elementare, tende ad aggregarsi attraverso «sforzo e tensione», mentre il moto trasferisce gli enti materiali da punti ad altri nello spazio. Però è a livello atomico che nasce ogni movimento e cambiamento fisico, chimico e biologico.


Teologia


Nominalista (e se si vuole, in questo senso, relativista), restò per tutta la sua vita fedele alla Chiesa cattolica e alla fede cristiana. Non cessò mai di studiare Epicuro, che reinterpretò alla luce della scienza dei suoi tempi e della sua fede, pratica meno inconsueta di quanto si pensi presso i pensatori cristiani. La sua teologia si esprime attraverso una rilettura "cristiana" dell'atomismo epicureo, dove gli atomi diventano una specie di operatori della creazione agli ordini di Dio.


Opere


Institutio astronomica, 1683
Institutio astronomica, 1683

Note


  1. Luciano Canepari, Gassendi, in Il DiPI – Dizionario di pronuncia italiana, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  2. Enciclopedia Garzanti di Filosofia, alla voce corrispondente

Bibliografia


Approfondimenti

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[de] Pierre Gassendi

Pierre Gassendi (auch Pierre Gassend, lateinisch Petrus Gassendi; * 22. Januar 1592 in Champtercier, Provence; † 24. Oktober 1655 in Paris) war ein französischer Theologe, Naturwissenschaftler und Philosoph. Er forschte u. a. als Astronom und stand als solcher mit Galileo Galilei und Christoph Scheiner in häufigem Kontakt.

[en] Pierre Gassendi

Pierre Gassendi (French: [pjɛʁ gasɛ̃di];[5] also Pierre Gassend, Petrus Gassendi; 22 January 1592 – 24 October 1655) was a French philosopher, Catholic priest, astronomer, and mathematician.[1][6][7] While he held a church position in south-east France, he also spent much time in Paris, where he was a leader of a group of free-thinking intellectuals. He was also an active observational scientist, publishing the first data on the transit of Mercury in 1631. The lunar crater Gassendi is named after him.

[fr] Pierre Gassendi

Pierre Gassend, connu surtout sous le nom de Pierre Gassendi[1], né à Champtercier (près de Digne-les-Bains) le 22 janvier 1592 et mort à Paris le 24 octobre 1655, est un mathématicien, philosophe, théologien et astronome français.
- [it] Pierre Gassendi

[ru] Гассенди, Пьер

Гассенди, или Гассенд (фр. Pierre Gassendi, 22 января 1592, Шантерсье близ Диня в Провансе — 24 октября 1655, Париж) — французский католический священник, философ, математик, астроном и исследователь древних текстов. Преподавал риторику в Дине, а позднее стал профессором философии в Экс-ан-Провансе.



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