Conrad Dasypodius (Frauenfeld, 26 aprile1532 – Strasburgo, 1600) è stato un matematico e astronomosvizzero.[1]
Il suo nome proprio è stato reso anche come Konrad, Conradus o Cunradus e il suo cognome è alternativamente riportato come Rauchfuss, Rauchfuß o Hasenfratz.
Fu professore di matematica a Strasburgo in Alsazia.
Biografia
Hypotyposes orbium coelestium, 1568
Nato nel 1532 a Frauenfeld, nel Canton Turgovia in Svizzera, era figlio di Petrus Dasypodius (Peter Hasenfuss o Peter Hasenfratz, 1490–1559), un umanista e lessicografo.
Nel 1564 Dasypodius curò varie parti dell'edizione degli Elementi di Euclide. Nella prefazione afferma che per 26 anni era tra le regole della sua scuola che chiunque fosse promosso dalle classi di pubblica lettura studiasse il primo libro degli Elementi, ma non c'erano più copie e quindi egli intraprese una nuova edizione in modo da mantenere una buona e fruttuosa norma della sua scuola.[2]
Nel 1568 Dasypodius pubblicò un'opera sulla teoria eliocentrica di Niccolò Copernico, Hypotyposes orbium coelestium congruentes cum tabulis Alfonsinis et Copernici seu etiam tabulis Prutenicis editae a Cunrado Dasypodio.[3] Non è chiaro se Dasypodius fosse egli stesso un eliocentrista o seguisse piuttosto l'"interpretazione di Wittenberg".[4]
Dasypodius progettò un orologio astronomico per la cattedrale di Strasburgo; l'orologio venne costruito tra il 1572 e il 1574 da Isaac Habrecht e Josia Habrecht. Il monumentale orologio rappresentava la sintesi dei più avanzati studi scientifici dell'epoca nei campi dell'astronomia, matematica e fisica. Il meccanismo rimase nella cattedrale fino al 1842, quando fu sostituito da un orologio costruito da Jean Baptiste Schwilgué.[3][5]
Dasypodius tradusse scritti di Erone di Alessandria dal greco al latino: una fonte afferma che si trattava dell'Automata di Erone,[6] ma più probabilmente si trattava del Mechanica.[7]
Sphæricæ doctrinæ propositiones Græcæ et latinæ: Theodosi de sphæra libri III, De habitationibus liber, de Diebus et noctibus libri II. Autolici de sphæra mobili liber. De ortu et occasu stellarum libri II... (1572), impr. Christian Mylius, Strasbourg link
Lexicon seu dictionarium mathematicum (1573) (8 vol. 4).
Kalender oder Laaßbüchlein sampt der Schreibtafel, Mässen vnd Jarmärckren [!] auff das M.D.LXXIIII. Jar, 1573
Wahrhafftige Außlegung des astronomischen Uhrwerks zu Straßburg, 1578 link
Brevis doctrina de cometis & cometarum effectibus, 1578 link
In Cl. Ptolemaei de astrorum iudiciis, 1578 link 1link 2
Institvtionvm Mathematicarvm Volvminis Primi, 1593 link
Institvtionvm Mathematicarvm Volvminis Primi Appendix, 1596 link
Note
Eckstein, Friedrich August, Nomenclator Philologorum (PDF), su venturus.de, 1871, p.97. URL consultato il 15 giugno 2006. Dasypodius [Rauhfuss, Hasenfuss, Conrad (1532 - 1600)] cita come data della morte il 26 aprile, ma Melchior Adam, Vitae Germanorum philosophorum, (1615) dice che morì il 22 aprile.Secondo Jacques Sesiano, Dasypodius, Konrad, in Dizionario storico della Svizzera, 12 maggio 2004., egli morì il 21 maggio 1601. La "Neue Deutsche Biographie", Bd 3, dà 1531–1601.
Rieb, Jean-Pierre, Conrad Dasypodius, su misha1.u-strasbg.fr, 10 marzo 2004. URL consultato il 15 giugno 2006 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2006).
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