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Francesco Maurolico (Messina, 16 settembre 1494 – Messina, 22 luglio 1575) è stato un matematico, astronomo e storico italiano.

Francesco Maurolico
Francesco Maurolico

Biografia


Francesco Marulì nacque a Messina nel 1494 da Antonio Marulì (o “Mauroli”, come talvolta viene riportato il cognome), maestro di zecca che, nella città siciliana, era stato discepolo della prestigiosa scuola dell’umanista neoplatonico Costantino Lascaris.[1] Il giovane Marulì fu quindi educato dal padre (e da altri due precettori, anch’essi allievi del Lascaris: Francesco Faraone e Giacomo Genovese), secondo un’impostazione “lascariana” di cui è ravvisabile l’influenza.[2][1]

Nel 1534 Francesco Marulì cambiò il proprio cognome in Mauro lyco (dal significato di “lupo occulto”), dopo aver adottato per otto anni, ininterrottamente, quello di Mauro Lycio (“Apollo occulto”) facendo parte di un’accademia messinese.[3]

Avendo ottenuto già dal 1521 l’ordinazione sacerdotale e, conseguentemente, qualche beneficio ecclesiastico, fu nominato nel 1550 abate del monastero di Santa Maria del Parto a Castelbuono da Simone Ventimiglia marchese di Geraci, del Maurolico allievo e mecenate.[4]

Quadrati fabrica et eius usus, 1546
Quadrati fabrica et eius usus, 1546

Fu un famoso matematico, astronomo, architetto, storico e scienziato e, come umanista, raggiunse la notorietà già dal terzo decennio del Cinquecento quando, in occasione della venuta di Carlo V a Messina (in seguito alla conquista di Tunisi del 1535), compose i versi incisi sugli apparati trionfali, progettati da Polidoro Caldara da Caravaggio.

Intuì e sviluppò il principio di induzione matematica, studiò metodi per la misurazione della Terra, fece osservazioni astronomiche (come quella della supernova apparsa nella costellazione di Cassiopea), fornì le carte geografiche alla flotta cristiana in partenza dal porto di Messina per la Battaglia di Lepanto,[5] collaborò con lo scultore Giovanni Angelo Montorsoli nella creazione di due delle più belle fontane monumentali del Cinquecento (quella di Orione e quella del Nettuno), fornendo i distici latini incisi su entrambi i monumenti e realizzando, probabilmente, gran parte della complessa iconografia neoplatonico-alchemica della fonte d’Orione.[6] Vasta fu la sua ricerca in molte discipline scientifiche, e corposa la sua opera manoscritta e quella delle pubblicazioni a stampa (molte edite postume).

Uno dei più antichi crateri degli altopiani meridionali della Luna, il cratere Maurolycus dal diametro di circa 114 km, è stato così denominato in suo onore dall'astronomo gesuita Giovan Battista Riccioli nel 1651.

Morì nel 1575 di morte naturale, durante un’epidemia di peste a causa della quale il matematico s’era ritirato in contrada Annunziata: una zona collinare a nord del centro abitato di Messina, dove i Marulì possedevano una villa familiare che, probabilmente, in passato aveva ospitato talvolta l’accademia messinese di cui lo scienziato-umanista aveva fatto parte.[7]

A Messina, in suo onore sono stati nominati il Liceo Ginnasio Statale F. Maurolico e la piazza Francesco Maurolico antistante al tribunale della città.

È sepolto nella Chiesa di San Giovanni di Malta e dei martiri Placido e compagni (sita accanto alla Villa Mazzini a Messina), dove i nipoti Francesco e Silvestro Maurolico fecero erigere un artistico sarcofago marmoreo, corredandolo del mezzobusto dello zio scienziato e dello stemma mauroliciano con il lupo e la stella Sirio.

Lo stemma del Maurolico, con il lupo e la stella Sirio
Lo stemma del Maurolico, con il lupo e la stella Sirio

Opere


Francesco Maurolico, Conica di Apollonio di Perga, edizione del 1654
Francesco Maurolico, Conica di Apollonio di Perga, edizione del 1654

Note


  1. Rosario Moscheo, Francesco Maurolico, in Il contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2013.
  2. Russo, Una nuova ipotesi, pp. 50-51, 70-71nt. .
  3. Russo, Una nuova ipotesi, pp. 37-71.
  4. Moscheo, Mecenatismo e scienza, pp. 47-87.
  5. Maurolico Jr, Vita dell’Abbate del Parto don Francesco Maurolico, ed. a cura e con introd. e appendici di Rosario Moscheo, p. 52.
  6. Russo, La fontana, pp. 30-41.
  7. Russo, Una nuova ipotesi, pp. 56-64.
  8. Opera a volte citata approssimativamente dagli storici antichi con il titolo «Siciliae Historia».

Bibliografia



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[en] Francesco Maurolico

Francesco Maurolico (Latin: Franciscus Maurolycus; Italian: Francesco Maurolico; Greek: Φραγκίσκος Μαυρόλυκος, 16 September 1494 - 21/22 July 1575) was a mathematician and astronomer from Sicily. He made contributions to the fields of geometry, optics, conics, mechanics, music, and astronomy. He edited the works of classical authors including Archimedes, Apollonius, Autolycus, Theodosius and Serenus.[2] He also composed his own unique treatises on mathematics and mathematical science.[3]
- [it] Francesco Maurolico

[ru] Мавролико, Франческо

Франческо Мавролико (греч. Φραγκίσκος Μαυρολύκος, итал. Francesco Maurolico, латинизировано как лат. Franciscus Maurolycus; 16 сентября 1494 (1494-09-16), Мессина — 22 июля 1575) — итальянский математик, физик и астроном.



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