Joseph Jérôme Lefrançois de Lalande (Bourg-en-Bresse, 11 luglio1732 – Parigi, 4 aprile1807) è stato un astronomofrancese.
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J.J. de Lalande
Fu direttore dell'Osservatorio di Parigi dal 1795 e nel 1801 compilò il catalogo più completo del suo tempo con le indicazioni della posizione di 47 390 stelle, Histoire Céleste Française.
Biografia
Lalande nacque a Bourg (nel dipartimento francese di Ain). I suoi genitori lo mandarono a studiare legge a Parigi e fu frequentando l'Hôtel Cluny - dove Joseph Nicolas Delisle aveva il suo osservatorio - che egli fu attratto dall'astronomia. Divenne così pupillo sia dello stesso Delisle che di Pierre Lemonnier.
Voyage d'un françois en Italie, fait dans les années 1765 et 1766. Tome premier, 1769
Dopo aver completato gli studi Lalande tornò a Bourg per fare l'avvocato. La svolta nel suo destino di studioso di astronomia - quasi segnata, è il caso di dire, nelle stelle - avvenne quando Lemonnier gli propose di recarsi a Berlino per approfondire le osservazioni sul parallasse lunare avviate - a Capo di Buona Speranza - da Nicolas Louis de Lacaille.
Insieme allo scienziato britannicoJohn Flamsteed, primo astronomo reale d'Inghilterra, Lalande fu il primo a catalogare le stelle più luminose e a pubblicarle nella edizione francese del 1645–1719. Un astro da lui messo a catalogo oggi porta il suo nome: è la stella Lalande 21185.
Fu direttore dell'Osservatorio di Parigi dal 1795 e nel 1801 compilò il catalogo più completo del suo tempo con le indicazioni della posizione di 47.390 stelle, Histoire Céleste Française.
Scrisse un elogio dedicato all'astronomo Jean Sylvain Bailly quando questi morì ghigliottinato nel 1793 durante il Terrore della rivoluzione francese. Alcuni anni prima i due avevano avuto una disputa per la priorità del calcolo dei nodi e delle variazioni nell'inclinazione delle orbite del secondo e del terzo satellite di Giove, che però si era risolta in una riappacificazione.
Scrisse inoltre un monumentale diario di viaggio, Voyage d'un Français en Italie, fait dans les années 1765 et 1766, pubblicato in più volumi nel 1769. Fra i suoi corrispondenti scientifici si trovarono infatti anche studiosi italiani, come l'astronomo Giuseppe Slop[1].
Massone, fu membro della celebre loggia parigina "Les Neuf Soeurs" del Grande Oriente di Francia[2].
p. 62 Luca Ciancio e Renato G. Mazzoni, «Invaghiti della filosofia sperimentale»: scienziati trentini del settecento, Trento, Comune di Trento, 2004.
Carlo Francovich, Storia della Massoneria in Italia, i Liberi Muratori italiani dalle origini alla Rivoluzione francese, Milano, Ed. Ghibli, 2013, p. 239.
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